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Investire sulle competenze digitali: la “formazione a cascata”

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L’investimento nella crescita delle competenze digitali è di fondamentale importanza per favorire la digitalizzazione delle imprese di servizi sociosanitari. La riduzione delle disuguaglianze dipende sempre più e in larga misura dall’accesso alla tecnologia e dall’implementazione di strategie inclusive digitali e sociali. Questo implica l’adozione di un approccio multidimensionale per affrontare le varie sfere di vita dove può manifestarsi la fragilità individuale, come l’apprendimento, l’occupazione, le relazioni sociali e la gestione della salute​​. Nonostante alcuni progressi, l’Italia è in ritardo a confronto di altri Paesi europei in termini di competenze digitali. Il 54% della popolazione italiana tra i 16 e i 74 anni non ha competenze digitali di base, un divario che si fa sentire ancora di più nelle fasce più giovani, dove il ritardo è più marcato rispetto agli standard europei. La Strategia Nazionale per le Competenze Digitali dell’Italia mira a combattere il divario digitale e promuovere lo sviluppo delle competenze digitali fondamentali, ma appare chiaro che gli interventi di potenziamento delle competenze digitali devono essere integrati nel sistema di cura, oltre che in quello educativo, e adattati alle esigenze dei diversi settori della popolazione, in modo da non acuire ulteriormente le disuguaglianze esistenti​​.

Pharaon è un laboratorio anche per le attività di formazione, portate avanti in modo continuativo dai siti toscano e pugliese, in particolar modo con la metodologia della “formazione a cascata”.

Questo tipo di formazione avviene ad un doppio livello: il primo, dalle organizzazioni ai professionisti; il secondo, da ciascuno dei suddetti operatori agli utenti, anziani e familiari, coinvolti nel progetto.

In prima istanza il contenuto formativo è prevalentemente legato all’uso corretto e consapevole delle tecnologie impiegate. Offrire opportunità di crescita professionale e di sperimentazione sul campo di nuove competenze e skills per interiorizzare un modello di cura del tutto nuovo, è condizione per garantire la trasmissione serena di tali conoscenze agli utenti finali. Il ruolo dei professionisti diviene quindi doppio, essendo da un lato essi stessi utilizzatori della tecnologia e dall’altro mediatori/facilitatori della stessa, presso l’utenza anziana ed i relativi caregiver.

Investing in digital skills: “cascade training”

Investment in the growth of digital skills is fundamental to encourage the digitalisation of the healthcare sector and social services providers. The reduction of inequalities increasingly and largely depends on access to technology and the implementation of inclusive digital and social strategies. This implies the adoption of a multidimensional approach to address all different perspectives that can show an individual frailty (such as learning, employment, social relationships, health management). Despite some progress, Italy lags other European countries in terms of digital skills. 54% of the Italian population between 16 and 74 years old don’t have basic digital skills, a gap that is felt even more in the younger groups, where delay is marked more than European standards. Italy’s National Strategy for Digital Skills aims at overcoming the digital divide and promoting the improvement of digital skills.

Furthermore, it’s clear that this type of intervention must be integrated into the healthcare system, as well as into the educational one, and adapted to the needs of different groups of people in order to not exacerbate existing inequalities.

Pharaon is also a laboratory for training activities, carried out continuously by the Tuscan and Apulian sites, in particular with the “cascade training” methodology.

This type of training takes place at a double level: the first, from organizations to professionals; the second, from each of the formal caregiver to the users, older adults and family members involved.

At the first level, the training content is mainly linked to the correct and aware use of the technologies used. We have now evidence that offering professionals opportunities to train and new skills and abilities is a necessary condition to ensure the peaceful transmission of competences and trust to end users. The role of professionals therefore becomes double: being users of the technology themselves, from one side, and being facilitators of the same technology for older adults and their caregivers, on the other side.

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